Cavarzere

Cavarzere è l'ultimo lembo di terra veneziana e confina con la vicina città di Adria.
Il nome della città deriva da un sistema di arginatura dell'Adige, Caput aggeris, che divenne quindi Caputargilis, quindi Caodarzere in veneto e Cavarzere in italiano.
Mio padre è nato qui proprio nel 1947, ed era ancora un bambino al tempo della famosa alluvione, nel Polesine. È nato nel Quartiere San Giuseppe, come dice lui, in mezzo alle baracche.
Si ricorda poco della sua infanzia: le coltivazioni di barbabietole, di lino e uno zuccherificio.
L'aneddoto (raccontato e raccontato):
I nonni lavoravano nei campi e ovviamente, a seguito, il figlioletto (mio padre). In un'occasione, dalla posizione in cui era stato lasciato a guardare i genitori lavorare, lo sentirono piangere a squarciagola senza capirne il motivo, e fu presto evidente: era sopra un formicaio. Per togliergli tutti gli insetti di dosso lo avevano praticamente immerso nell'acqua di un canale lì vicino.
L'alluvione spinse la gente a lasciare il Polesine e la vicina Cavarzere.
Un altro ricordo di mio padre è legato ad un elefante...o una mucca, chissà!?
Durante l'inondazione l'animale di un circo, che stava visitando la città, scappò e si rifugiò sopra una montagnola per non annegare. Il vero mistero è capire realmente che animale fosse.
Molti uomini che lavoravano nei campi fecero richiesta di lavorare a Marghera nelle nuove fabbriche della Montedison, così fece anche mio nonno.
Con Samuele e i miei suoceri volevamo tanto visitare questo paesotto. Io non c'ero mai stata ma, appena scesa dall'auto, ho sentito dentro di me qualcosa di familiare, un'energia positiva.
In Via dei Martiri (non è una canzone di Renato Zero), davanti al Municipio, si possono notare le antiche fondamenta della città. Ho scattato alcune foto qui, in questo luogo così importante dal punto di vista storico. La prossima volta vorrei visitare un altro luogo storico: la casa natale di mio padre.